Se sei capitato su questa pagina sicuramente stai pensando di andare in Islanda, o stai già pianificando il viaggio e vuoi capire cosa fare di giorno in giorno: ottima scelta, sarà un viaggio che non dimenticherai mai. Questo è il nostro tour dell’Islanda in 9 giorni.
Ti racconto il nostro tour dell’islanda in auto, giorno per giorno. Lo abbiamo fatto in senso antiorario, quindi iniziando dall’Islanda del Sud per poi visitare l’Est, il Nord e l’Ovest.
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Abbiamo fatto il tour dell’Islanda in 9 giorni ed è stata un’esperienza indimenticabile.
Credo che 9 giorni siano la durata perfetta per questo viaggio. Continua a leggere per vedere cosa abbiamo fatto e visto ogni giorno.
Giorno 1: Volo e prime tappe
Dopo mesi e mesi di attesa finalmente è arrivato il giorno di partire. Abbiamo caricato i bagagli in macchina la mattina prima di andare in ufficio e, all’uscita dal lavoro, spostiamo tutto in una delle due auto nel parcheggio aziendale e partiamo alla volta di Malpensa.
La solita attesa prima di un viaggio sulle panchine di Malpensa, finalmente per vacanza e non per lavoro. E’ fine giornata, siamo stanchi e il nostro volo è alle 23.55.
Finalmente ci imbarchiamo su uno degli Airbus di WOWAir (purtroppo fallita ad oggi) per un volo non propriamente invitante di quasi 4 ore e mezza.
Il volo scorre tranquillo, riusciamo anche a dormire un po’ e questo è un bene perché abbiamo fatto una scelta un po’ azzardata: il piano è di non dormire fino alla sera seguente.
E’ Luglio, si vola verso Nord e in Islanda in questo periodo non è mai totalmente buio, sono quasi le 4 di notte per noi, quasi le 2 col fuso orario islandese; si vede la costa islandese finalmente. Questa è la luminosità alle 2 di notte.
Atterriamo e ci dirigiamo immediatamente a ritirare l’auto che abbiamo noleggiato.
Eravamo partiti con l’idea di noleggiare un Land Rover, sai che bellezza poter andare pressoché ovunque? Poi abbiamo controllato i prezzi e abbiamo deciso che una onestissima Polo era senza dubbio la macchina migliore da noleggiare (e costava un terzo del Land Rover).
I costi di noleggio delle auto in Islanda (come tutto il resto) sono molto alti rispetto a noleggiare la stessa auto in qualunque altro posto, particolarmente in estate.
Qui trovi i consigli per il noleggio auto in Islanda.
Ritiriamo la vettura presso uno degli autonoleggi all’interno dell’aeroporto, carichiamo i nostri zaini e partiamo. Una polo per viaggiare in 2 va benissimo, in 4 con i bagagli sarebbe improponibile
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Siamo in Islanda, stiamo guidando. Il viaggio inizia e alle 4 di notte circa la luminosità è questa:
L’aeroporto di Keflavik si trova in fondo alla penisola a sud di Reykjavik, il nostro piano prevede di fare una breve visita alla città prima di metterci in viaggio.
Reykjavik: Prima tappa del tour dell’Islanda in 9 giorni
Raggiungiamo la città in circa un’ora di macchina: ci rendiamo conto subito di essere in un’altra dimensione: il traffico, la difficoltà di trovare parcheggio e il caos a cui siamo abituati in Italia sono un concetto inesistente qui. Ci sono poche strade, pochi semafori e solitamente sono deserti.
Chiaramente l’orario aiuta, ma non è molto diverso anche durante il giorno.
Ci dirigiamo oltre il centro e parcheggiamo nei pressi del Sun Voyager, il monumento simbolo di Reykjavik.
Non c’è molta gente, forse il fatto che siano le 5.05 di mattina potrebbe essere un fattore da considerare. Siamo gli unici sul “lungomare” di Reykjavik.
Nella totale convinzione di aver visto la cosa meno interessante di tutto il viaggio in Islanda, facciamo una passeggiata nel centro della città, gironzolando per le vuote vie del centro, che comunque hanno un loro fascino tutto particolare anche a quest’ora.
Certo, non è una città come siamo abituati a immaginarcele noi, praticamente non esiste un’area esclusivamente pedonale data la quantità minima di vetture in circolazione.
Ci spingiamo fino in cima alla collinetta al centro della città dove si trova la celebre Cattedrale Hallgrimskirkja.
Avremo tempo di girare la città ulteriormente prima di riprendere il volo di ritorno.
Abbiamo la sensazione di aver appena visto la zona meno interessante di tutta l’Islanda (l’Islanda si visita per la sua natura incontaminata), quindi siamo pronti per far iniziare davvero il nostro viaggio in Islanda.
Ci rimettiamo in macchina e partiamo alla volta dell’Islanda del Sud.
Dopo circa un’ora di macchina siamo arrivati alla nostra prima destinazione. Si tratta di una delle poche attrazioni che prevedono un biglietto di “ingresso”; è talmente presto che alla biglietteria non c’è nessuno.
Cratere di Kerid
Non che ci sia un vero e proprio ingresso…proseguiamo e ci troviamo di fronte al primo “WOW” della nostra vacanza: il cratere di Kerid è profondo 55 metri e al suo interno si è formato un laghetto. Percorriamo il perimetro della caldera e poi scendiamo fino al livello del lago. I colori sono incredibilmente accesi e il cielo incredibilmente grigio. Tutto ciò è molto suggestivo.
Facciamo le dovute foto del caso e ci rendiamo conto che, se l’Islanda è così, avremo letteralmente migliaia di foto al rientro.
Torniamo alla macchina e incrociamo l’addetto ai biglietti che sta entrando al lavoro, gli spieghiamo che siamo entrati senza biglietto perché non c’era nessuno e tentiamo di pagare i biglietti. Lui ci risponde sorridente spiegando che ovviamente, se siamo arrivati prima dell’orario di apertura, non siamo tenuti a pagare alcun biglietto.
Ci limitiamo a sorridere, ringraziare e ci allontaniamo pensando a come saremmo stati trattati se fosse successo presso qualche attrazione nel nostro paese….beh, prima nota positiva della giornata…bella gente questi islandesi!
Risaliamo in macchina e notiamo che non lontano da Kerid c’è segnalato qualcosa che sembra interessante, proprio sulla strada per andare al famoso Geysir: ecco il primo fuori programma del nostro viaggio.
Cascata Bruarfoss
La cascata Bruarfoss sembra essere non lontano dalla strada, decidiamo di andarci, abbandoniamo la macchina dopo aver percorso un po’ di strada sterrata e ci inoltriamo in sentieri e boschetti sotto una leggera pioggerella.
Ovviamente la fanghiglia non manca e non siamo sicuri di camminare nella direzione giusta fino a quando non sentiamo il rumore di una cascata; dopo alcuni minuti arriviamo alla nostra prima cascata in Islanda, e non sapevamo che quel rumore non ci avrebbe abbandonato per il resto dei 9 giorni di tour dell’Islanda.
Ripartiamo in direzione Geysir con gli scarponcini totalmente fangosi: capiamo subito che avremmo restituito la macchina a noleggio ben più sporca di come l’avevamo presa.
Geysir: il geyser più famoso del mondo
Dopo ben pochi chilometri arriviamo al Geyser più famoso del mondo. Da non crederci, erano anni che sognavo di andare in Islanda ed ora sono veramente arrivato a vedere una delle sue meraviglie naturali più iconiche: signore e signori siamo al Geysir.
Capiamo anche ben presto che il meteo in Islanda è più variabile di quanto credessimo: sole e pioggerella si alternano continuamente durante la giornata.
Essendo il Geysir un’attrazione molto conosciuta, sulla strada vicino ad esso c’è un’area di ristoro, ci fermiamo a mangiare qualcosa di caldo e bere un caffè bollente; sebbene sia Luglio inoltrato, con il cielo coperto e la pioggerella la temperatura è attorno ai 10 gradi.
Cascata Gullfoss: la prima di tante docce nei 9 giorni di tour dell’Islanda
Siamo entrati nel vivo del nostro giro dell’Islanda, riprendiamo la macchina e dopo pochi minuti arriviamo alla prima vera cascata, imponente e chiassosa come ci si aspettano in Islanda.
C’è un po’ da camminare e sul percorso si incontrano turisti letteralmente fradici. Piove un po’, abbiamo ancora il dubbio che la pioggia sia la causa del loro stato, ma avvicinandosi il dubbio svanisce: è la cascata, una cascata che ci sembra gigantesca già da lontano. L’acqua compie due grandi balzi prima di gettarsi in una gola stretta da cui sale una nuvola d’acqua che investe i visitatori.
Siamo alla cascata Gullfoss.
Siamo sempre più entusiasti di quello che l’Islanda si sta rivelando e non vediamo l’ora di continuare ad esplorarla. Se i 9 giorni di tour dell’Islanda saranno tutti come questo sarà un’avventura pazzesca.
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso la prossima meta, la cascata Haifoss.
Dalla Gullfoss, che si trova abbastanza nell’interno dell’isola, dobbiamo percorrere un bel po’ di strada verso il mare e poi tornare indietro verso l’interno.
Percorriamo un bel pezzo di strada asfaltata e dopo un centinaio di chilometri siamo alla deviazione che stavamo cercando. Purtroppo la strada non è più asfaltata, procediamo con cautela fino ad arrivare ad un incrocio a T: ci fermiamo per capire da quale parte sia meglio procedere, chi sa cosa potrebbe esserci dal lato opposto?
Il dilemma: avremmo dovuto noleggiare un 4×4?
La deviazione a sinistra ha un chiaro divieto per le auto, la si può percorrere solo con un 4×4. Ah se avessimo pagato 3 volte tanto e avessimo noleggiato la Land Rover! Ma anche aver risparmiato 1300€ di differenza ha il suo fascino. Andiamo a destra, verso la nostra destinazione originale, la cascata Haifoss.
Non sono certo che sia permesso e non ci sia la restrizione per 4×4, non ricordo. In caso procedete a vostro rischio e pericolo. La strada dopo poco si inerpica sull’altopiano e il alcuni punti era parecchio sconnessa.
Cascata Haifoss: come rimanere senza parole in 30 secondi
Dopo non molto arriviamo sull’altopiano dove non si nota nulla di particolare se non due o tre auto parcheggiate (e sì, tutte fuoristrada, ma la nostra Polo non ha battuto ciglio); parcheggiamo anche noi sebbene non si veda nulla.
Appena apriamo le portiere sentiamo l’inconfondibile rumore della cascata, facciamo pochi passi e notiamo una fessura netta nell’altopiano, procedendo ancora si vede benissimo un fiume che dall’altopiano si getta nel vuoto per ben 122 metri.
La cascata è a dir poco impressionante, estremamente fotogenica e ci si arriva da un punto di osservazione perfetto per scattare foto come questa.
Qua, per la prima volta, ci siamo trovati seduti, a decine di metri di distanza, in silenzio, semplicemente ad osservare la natura.
Siamo stati oltre mezz’ora ad osservare questa cascata in un posto incantevole, selvaggio, non ancora raggiunto dal turismo di massa. Perfetto così com’è.
L’Islanda ti mette immediatamente di fronte a quanto l’uomo sia totalmente inutile e dannoso al pianeta: qui vedi cosa la natura ha fatto in milioni di anni e puoi soltanto prendere atto del fatto che l’uomo può solo danneggiare quest’opera magnifica.
Ripartiamo con una quantità notevole di foto su telefoni e machine fotografiche, percorriamo la strada in discesa ancora più piano che in salita e arriviamo finalmente di nuovo sull’asfalto.
Finalmente non c’è più traccia di pioggia, la strada scorre veloce e sembra piena mattina, invece sono le 6 di sera; il sole non accenna a calare.
Siamo quasi alla fine del primo giorno, non abbiamo dormito se non 10 minuti in macchina. Ci dirigiamo verso la prima meta dove dormiremo, l’Highland Center Hrauneyjar, un ostello molto grande letteralmente in mezzo al nulla.
Ceniamo nella piccola camera da due, minuscola ma funzionale, con qualcosa che avevamo comprato durante la giornata.
Siamo stanchissimi, non dormiamo da oltre 36 ore, si va a letto con il sole ancora in cielo, ma sono le 10 di sera.
Ripartiremo domani per il tour dell’Islanda Sud Orientale.